MICOSI: MALATTIE TRASMISSIBILI ALL'UOMO

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  1. Admin Vittoria
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    Le micosi, affezioni parassitarie sostenute da funghi microscopici, sono malattie insidiose che si manifestano quando l'animale è sottoposto a fattori stressanti di varia natura. Le micosi assumono un'importanza particolare soprattutto perchè rappresentano un rischio sanitario anche per l'uomo.

    Quando un cane è colpito da micosi, i sintomi sono sempre evidenti e comprendono semplici alterazioni cutanee fino ad arrivare a disturbi organici generali anche di una certa importanza. Le tigne sono certamente i funghi più conosciuti, ma altri, come Malassezia o Candida sono stati sottovalutati per anni e solo ora se ne riconsidera l'importanza per l'igiene dell'allevamento.

    I funghi meno conosciuti
    Candida albicans è un fungo responsabile di micosi nel cane e nell'uomo. Vive naturalmente sulle mucose dei nostri animali, ma diventa patogeno quando esiste una causa che ne favorisce lo sviluppo incontrollato. I fattori che ne possono determinare la trasformazione in organismo patogeno sono un forte tasso di umidit?, un calore eccessivo, trattamenti farmacologici soprattutto a base di antibiotici o di corticosteroidi. Diverse sono anche le forme cliniche che ne possono originare: infiammazioni della cavità orale, otiti, congiuntiviti e lesioni vulvari.
    Tutte queste lesioni si caratterizzano per avere in comune il sintomo di intenso prurito. Le zone colpite, inoltre, si presentano di colore biancastro, a volte secche con squame superficiali, altre volte umide. Quando è colpita la cavità orale, la lesione prende il nome di "mughetto" e si osservano macchie biancastre che tappezzano la mucosa orale e la lingua.
    Di norma, i trattamenti antimicotici oggi a disposizione sono molto efficaci. Va comunque ricordato che nelle lesioni micotiche non bisogna assolutamente utilizzare pomate a base di cortisone.
    Un altro fungo poco conosciuto è la Malassezia, che vive naturalmente sulla pelle dei cani, soprattutto in prossimità dell'ano, estremità degli arti, nel condotto uditivo esterno e nella cavità orale.
    Questa affezione cutanea è all'origine di un gran numero di dermatiti a diversa localizzazione, in relazione ai siti colonizzati dal parassita nella fase non patogenetica.
    La lesione forse più conosciuta è rappresentata da un'otite esterna bilaterale, maleodorante e con produzione di forti quantit? di cerume marrone; alcune razze sembrano essere predisposte: Westie, Basset Hound, Shar-Pei e Barbone. Anche per questo caso, il prurito è intenso, accompagnato da un odore sgradevole che il cane colpito emana. La visita presso un veterinario si rende necessaria e la cura sarà di tipo sistemica oltre che locale.

    La tigna, la più temuta
    Si tratta delle forme micotiche pi? diffuse, sostenute da dermatofiti che si trovano a livello dei tessuti contenenti una sostanza definita cheratina (la pelle, i peli, le unghie). Il rischio di contagio verso l'uomo è altissimo. Le specie di funghi che più comunemente si trovano implicate sono Microsporum e Tricophyton e colpiscono soprattutto i cani in giovane età o gli adulti immunodepressi.
    La lesione è abbastanza tipica, a forma rotondeggiante da alcuni millimetri ad alcuni centimetri di diametro, che evolve in modo centrifugo fino, nei casi più gravi, a coinvolgere gran parte della superficie cutanea dell'animale. Le zone colpite si presentano dapprima alopeciche (scomparsa del pelo), per poi trasformarsi in crostose ed eventualmente essudatizie (produzione di essudato untuoso).
    La diagnosi si basa sia sulle caratteristiche delle lesioni sia su metodi diagnostici ambulatoriali, come l'osservazione delle lesioni alla lampada di Wood o la coltura delle ife del fungo in particolari terreni.
    Le tigne sono comunque malattie che guariscono spontaneamente negli individui sani, anche se è importante trattare gli animali colpiti. Tale trattamento limita il contagio ad altri animali, la contaminazione ambientale e permette una rapida guarigione.

    Misure igieniche e precauzioni importanti
    Trattandosi di patologie caratterizzate da un'alta trasmissibilità all'uomo e agli altri animali dell'allevamento, è imperativo mettere in atto una serie di misure volte a prevenire e controllare il loro ingresso o, se è il caso, la loro diffusione ad altri soggetti.
    Nei cani a pelo lungo, per esempio, si rende necessaria la tosatura quando le lesioni sono particolarmente estese. Il trattamento antimicotico locale dovrà essere effettuato non solo sul soggetto colpito ma anche su tutti gli animali che hanno avuto con questo un contatto recente (vicini di gabbia, trasporto in comune, ecc.).
    Per quanta riguarda i prodotti, di norma si tratta di sostanze che vengono applicate sottoforma di lavaggi o spugnature per i trattamenti locali, mentre la somministrazione orale (pastiglie, compresse, ecc.) è quella preferita per i trattamenti sistemici, quelli cioè che devono aggredire l'agente eziologico tramite la circolazione sanguigna. Questa terapia per via generale è di solito di lunga durata (almeno sei settimane) in quanto il prodotto attivo deve arrivare fino a livello cutaneo e pilifero per svolgere la sua azione.
    Va ricordato che la somministrazione di questi prodotti per via orale può essere rischiosa per le femmine in gestazione e negli animali fortemente immunodepressi.
    Per quanto riguarda invece la disinfezione dei locali, poichè le spore possono sopravvivere a lungo nell'ambiente, è bene pulire con un aspirapolvere i locali dove soggiornano gli animali e bruciare i sacchetti per impedire qualsiasi tipo di contaminazione. Successivamente, si dovrà disinfettare con candeggina i pavimenti e le pareti dei box e di tutte le zone frequentate dagli animali.
    Bisogna comunque ricordare che i cani in buona salute e che vivono in condizioni igieniche buone raramente contraggono forme micotiche; sono i giovani soggetti e quelli immunodepressi i più a rischio per tali forme patologiche. Ecco perchè è importante rispettare le regole igieniche di base, soprattutto per evitare le contaminazioni tra madre e cuccioli, che costituiscono gli anelli più deboli dell'allevamento.
    Spazzolare spesso i propri cani è un buon sistema per individuare precocemente eventuali problemi cutanei che affliggono gli animali. Questa pratica dovrebbe rientrare quale metodo di profilassi per molte malattie cutanee, tra cui le micosi, in particolare per il loro alto grado di pericolosità legato alla facile trasmissibilità della malattia agli altri cani e all'uomo.

    fonte: www.cvmvet.it/articoli/index.php?id=50&start=53
     
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