LA GIARDIASI

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  1. AdminLulù
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    La GIARDIASI è una malattia parassitaria causata da un parassita unicellulare (G.
    Lamblia) che può albergare nell’intestino tenue del cane, del gatto, di altri animali e
    dell’uomo, dando un’infezione intestinale chiamata GIARDIASI (o diarrea del viaggiatore).

    La malattia può essere trasmessa all’uomo ?
    SI. La malattia può essere trasmessa all’uomo dal cane, dal gatto e altri animali. La
    trasmissione può avvenire in tutte le direzioni e quindi anche da uomo a uomo o dall’uomo
    agli animali.
    La Giardiasi è attualmente considerata la parassitosi più diffusa nell’uomo in tutti i paesi
    del mondo.

    Come avviene la trasmissione ?
    La trasmissione della Giardia avviene per via oro-fecale tramite l’ingestione di cibo,
    acqua o terra contaminate.
    La trasmissione all’uomo dal cane o gatto o da altra persona avviene per lo più attraverso
    le mani sporche contaminate da feci contenenti il parassita.
    La trasmissione al cane o al gatto dall’uomo avviene principalmente attraverso il
    leccamento delle mani, l’ingestione di feci umane o con la somministrazione di avanzi di
    cibo.

    Come si presenta la malattia ?
    Il quadro clinico può essere acuto, intermittente o cronico: il sintomo principale è la
    diarrea, talvolta schiumosa con feci chiare e maleodoranti. Possono presentarsi da una
    scarica isolata violenta che periodicamente si ripresenta a più defecazioni al giorno con
    feci molli che a volte possono presentare striature di sangue. Possono accompagnarsi altri
    sintomi generici come: calo dell’appetito, calo di peso, ritardo nella crescita nei cuccioli e
    abbattimento nei casi gravi.
    Gli esami del sangue in genere sono pressochè nella norma; talvolta si rileva un
    moderato aumento dei globuli bianchi ed una leggera anemia.
    Questi sintomi iniziano in genere dopo circa 1 settimana dal contagio e senza
    adeguato trattamento possono protrarsi per settimane o mesi.

    Come si diagnostica la Giardiasi ?

    La Giardiasi può essere diagnosticata attraverso l’evidenziazione diretta al
    microscopio ottico del parassita contenuto nelle feci, oppure attraverso esami di
    laboratorio basati su tecniche immunoistochimiche.
    Il metodo più usato consiste in un test rapido ambulatoriale da effettuarsi su un campione
    di feci appena raccolte, in grado di evidenziare la presenza di Ag (antigeni) del parassita.

    Quali sono i casi in cui è indicato fare il test per la ricerca della Giardia ?
    La diarrea rappresenta il sintomo principale di questa parassitosi. E’ indicata
    l’esecuzione del test soprattutto quando:

    1. il cane o il gatto presentano forme di diarrea che non rispondono alle usuali terapie
    2. il cane o il gatto presentano diarrea cronica ricorrente
    3. un cucciolo o un gattino acquistato da poco presentano con frequenza feci molli e
    ritardo nella crescita
    4. in casa compare diarrea in più membri del branco famiglia
    5. in casa sono presenti persone che per terapie in corso, malattie o stato fisiologico
    hanno il sistema immunitario meno efficiente e quindi sono maggiormente a rischio di
    contrarre la parassitosi.

    La Giardiasi è curabile ?

    SI. Una volta effettuata la diagnosi il veterinario curante prescriverà la terapia più
    idonea in base al quadro clinico riscontrato.

    E’ possibile vaccinare il cane o il gatto contro la Giardiasi ?
    NO. Al momento attuale non esiste in commercio in Italia un vaccino per la
    Giardiasi. La malattia non sembra lasciare uno stato immunitario durevole nel tempo per
    cui la parassitosi può ricomparire più volte nello stesso individuo.

    Come è possibile prevenire la Giardiasi nel cane e nel gatto ?
    La trasmissione della malattia avviene attraverso l’ingestione di materiale fecale
    contenente il parassita. E’ quindi molto importante:
    1. Rimuovere regolarmente le feci del cane e del gatto con accurata pulizia delle superfici
    imbrattate in modo particolare quando sono presenti feci molli. (usare i guanti!)
    2. Sottoporre ad un adeguato trattamento educativo gli animali che presentano il vizio di
    mangiare le proprie feci, quelle di altri animali o umane.
    3. Utilizzare per l’alimentazione degli animali recipienti sempre accuratamente puliti.
    Prediligere la somministrazione di cibo all’interno per evitare che topi od uccelli
    possano contaminare avanzi di cibo non consumato
     
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