DISORDINI NEL CICLO RIPRODUTTIVO

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  1. AdminLulù
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    DISORDINI NEL CICLO RIPRODUTTIVO

    Estro persistente


    Questo problema è spesso collegato al mancato abbassamento dei livelli ormonali nel periodo post-estrale.
    I sintomi di suddetto problema si presentano oltre il 21 giorno con:

    1. persistenza delle cellule polimorfiche nello striscio colpocitologico


    2. ricettività al maschio


    3. scolo vulvare.


    Pro-estro persistente


    In questa condizione i livelli ormonali si abbassano prima di raggiungere quello comunemente chiamato “picco del progesterone”.
    In questo caso il periodo estrale non fa seguito al periodo pro-estrale.
    Le cellule in trasformazione sono in quantità minore la 90%.
    Il livello del progesterone invece di aumentare si abbassa ad un valore di 2 ng/ml.
    Calore breve

    Occasionalmente le femmine giovani hanno un “falso” calore, che dopo 3-4 settimane è seguito da quello effettivo.
    Tale problema si può presentare anche in femmine adulte.
    Se il problema è ricorrente può trattarsi di una deficienza nel raggiungimento del “picco del progesterone”.
    Estro ricorrente

    In alcuni casi l’estro si presenta ogni 4 mesi.
    Si pensa che questo problema sia causa di infertilità.
    Si teorizza che tale fenomeno sia dovuto ad una insufficiente produzione di LH, che ha come conseguenza una bassa produzione di progesterone non riconosciuta dall’ipotalamo, in questa condizione l’ipotalamo impone l’inizio di un nuovo ciclo estrale.

    Anaestro primario e secondario (anaestro persistente)

    Alcune femmine sane dal punto di vista riproduttivo possono “saltare” il ciclo estrale.
    Qualora il problema persistesse un monitoraggio estrale ne permetterà la comprensione.
    Altre cause di infertilità possono essere:

    1. Impedimenti anatomici all’accoppiamento: un mancato o incompleto sviluppo della vagina, o una situazione anatomica post-prolasso vaginale può dare luogo a difficoltà nell’accoppiamento, provocando dolore alla femmina fino al rifiuto della monta.
    Questa condizione, così come altre patologie possono essere diagnosticate attraverso un esame endoscopico


    2. Errato timing dell’ovulazione


    3. Non accettazione del maschio


    Condizioni che causano l’aborto spontaneo


    Gli aborti spontanei possono avvenire si all’inizio che alla fine della gravidanza della femmina.
    Quando avvengono nella fase iniziale della gravidanza gli embrioni vengono riassorbiti.
    Qualora non vengano riassorbiti l’esame sul feto può essere utile ma spesso non risolutivo per la comprensione dei fattori che hanno causato l’aborto.
    Le cause che inducono l’aborto in gravidanza possono derivare da causa infettive o non infettive.

    Cause infettive

    1. Brucellosi. Il batterio della brucella è la causa più conosciuta d’aborto. La brucella canis è il più comune dei ceppi che colpiscono il cane.
    Un test sierologico ne confermerà la presenza.
    E’ tipico l’aborto tra il 49 e il 59 giorno di gravidanza, quando non dia origine ad aborto spontaneo con riassorbimento del feto o morte dei cuccioli nei primi giorni di vita.
    La trasmissione della brucella può avvenire nell’atto dell’accoppiamento o per via oro-nasale con fluidi di cane infetto.


    2. Canine herpesvirus. Questa causa di infezione da origine a aborto spontaneo o alla morte dei cuccioli nei primi giorni di vita. Il rischio di morte ha maggior incidenza nelle ultime tre settimane di gestazione e nelle prime tre settimane dalla nascita.
    Negli adulti infetti l’80-90% non presenta alcuna sintomatologia legata all’infezione.
    Le femmine infette durante la gravidanza presenteranno alla morte e mummificazione del feto, aborto spontaneo e prematurità.
    I nuovi nati infetti soccombono per setticemia.
    I cuccioli che sopravviveranno presenteranno disturbi nervosi permanenti e danni del sistema linfatico e renale.


    3. Toxoplasmosi. Tipica della specie felina, il cane può esserne ospite intermedio.
    Come negli umani l’infezione può produrre aborto spontaneo, ma più comunemente causa problemi di sviluppo che impatteranno sulla vita del cucciolo.
    I cani possono essere infettati per ingestione di feci di gatti e carne infetta.
    I cuccioli che sopravvivono a tale infezione svilupperanno sintomi di disturbi neurologico, respiratorio e gastro-intestinale.


    4. Mycoplasma ed Ureaplasma. Normalmente presenti nel tratto gastro-intestinale ed uro-genitale del cane, l’anomala proliferazione può portare all’infertilità, aborto spontaneo, nascita prematura, morte neo-natale.


    5. Mix di infezioni batteriche. Il tratto vaginale delle femmine ospita una moltitudine di vari organismi ed ognuno di questi potrebbe diventare patologico a seconda delle condizioni.
    Aborti spontanei o complicazioni post-natali sono stati notati in presenza di Escherichia Coli, Streptococco, Salmonella e Campylobacteri (con usualmente presenza di diarrea nella femmina)


    6. Mix di fattori virali.



    Fattori non infettivi che causano aborto.

    1. Insufficienza nella produzione del progesterone.

    2. Mix di cause. Un mix di cause quali difetti genetici (diagnosticabili con un’analisi cromosomica del tessuto fetale), ipotiroidismo (associato ad aborti spontanei), più in generale si sconsiglia l’accoppiamento di femmine che presentino qualsiasi tipo di disordine endocrino anche perché ereditario; deficienze nutrizionali (particolarmente di manganese) e talvolta una eccessiva presenza di calcio nella dieta provoca complicazioni della gravidanza quali (inerzia uterina e prolungamento della gestazione) accrescendo il rischio sia per il feto che per la placenta.

    Fonte Boxerclubcaldara
     
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