DEBOLEZZA EPISODICA DEL CANE

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  1. AdminLulù
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    DEBOLEZZA EPISODICA DEL CANE

    Finalmente arriva il fine settimana, prepariamo lo zaino, scarponi e picoza…domani si va a scalare il Cevedale. Fido osserva sdraiato sul divano interessato e contento tutti i preparativi: “domani …mi diverto!” Si parte ed il nostro caro compagno non sta più nella pelle al pensiero delle belle corse che potrà fare. Dopo il primo chilometro di marcia Fido ne ha già fatti 10 scorrazzando in lungo e in largo. Ma la vetta è ancora lontana. Arrivati alla cima voi sarete stanchi ,ma Fido –grazie all’intenso allenamento che fa normalmente correndo dal divano alla ciotola e dalla ciotola al divano- è distrutto. La discesa è un tormento, il baule della macchina un paradiso. Lunedì: meno male che ritorna in ufficio. Tuttavia a questo stato di profonda stanchezza prima o poi passerà e sarà ben diversa e sicuramente meno grave della sindrome definita tecnicamente Debolezza Episodica Del Cane.
    Questa definizione apparentemente semplice comprende una serie di malattie spesso molto gravi e il più delle volte incurabili. La sintomatologia comune a queste patologie ad eziologia (causa) molto varia è costituita da intermittenti episodi di debolezza che normalmente peggiorano con l’esercizio fisico (allenamento).


    Apparato muscolare


    Struttura muscolare

    MIOPATIE
    Se consideriamo l’animale in movimento, evidenziamo che i primi organi ad essere utilizzati sono i muscoli quindi un’alterazione nella struttura anatomica e/o funzionale dell’organo viene definita miopatia. Con questo termine si intende una vera e propria degenerazione della struttura del muscolo che non è più in grado di “ubbidire” in modo rapido ed efficace a quei comandi che arrivano …dall’alto.

    DISORDINI NEUROMUSCOLARI
    Proseguendo nella fisiopatologia del movimento, il motore-muscolo per funzionare bene deve avere un interruttore che gli dia l’impulso per la partenza (contrazione) o per l’arresto (rilassamento). Per fare un passo si contraggono opportunamente sincronizzati decine di muscoli e contemporaneamente se ne decontraggono altrettanti. Se qualche cosa non funziona nel relai (placca neuromuscolare) o nei cavi (nervi) che comandano il relai si rientra nei disordini neuro e neuromuscolari.



    DISORDINI METABOLICI
    Ancora il nostro motore muscolare per funzionare ha bisogno di una benzina “benzina”particolare. Questa è una delicata miscela di zuccheri, ormoni, ed oligoelementi a cui si aggiungono a cui si aggiungono abbondanti dosi di ossigeno. Se questo delicato equilibrio si rompe per scarsità di qualche componente (es. ipoglicemia, calo del cortisolo endogeno, carenza di potassio, ecc.) o per aumento di qualche altro (es. aumento di calcio), il nostro muscolo motore “batte in testa”. In questa situazione si parla di debolezza episodica da disordini metabolici.

    DISORDINI CARDIO-RESPIRATORI
    La miscela, inoltre deve arrivare nella giusta quantità in tutti i distretti muscolari dell’organismo. A questo ci pensa l’apparato cardiovascolare. Compromissioni delle funzioni cardiache, circolatorie e respiratorie (spesso strettamente correlate) determinano frequentemente ipossia periferica (carenza d’ossigeno) con conseguente debolezza ed intolleranza all’esercizio fisico. Se il cuore batte troppo lentamente e in modo disordinato (bradiaritmia) il sangue non assolve interamente i suoi compiti sia a livello di circolo polmonare (dove si ossigena), sia a livello di circolo periferico (dove i muscoli attendono la preziosa benzina). Analoga situazione si verifica quando batte troppo in fretta (tachiaritmia). Il sangue viene spinto nei due circoli, polmonare e periferico, dalla contrazione dei due ventricoli, che a loro volta lo ricevono dalle contrazioni dei due atri; in questi arriva direttamente dai due circoli (polmonare e periferico) grazie alla pressione residua impressa dalla contrazione ventricolare. Per fare tutto ciò occorre del tempo. Quando le contrazioni si susseguono troppo velocemente ed irregolarmente (es. in seguito ad uno sforzo violento, a causa di alterazioni anatomo-funzionali del cuore, ecc.), manca il tempo necessario per il corretto riempimento.
    La contrazione successiva (sistole) manderà in circolo solo quel poco sangue che è riuscito ad entrare. Viene quindi a mancare ossigeno in periferia; i sensori dell’ossigeno inviano ai ventricoli l’ordine di accelerare e la situazione da difficile diventa grave. Il nostro povero cuore non fa in tempo a riempirsi e più…si agita meno pompa; risultato debolezza da deficit cardio respiratorio.


    Anatomia del cuore

    DISORDINI CONGENITI

    Altre sindromi in cui è stata individuata una componente ereditaria riguardano razze ben precise e semplificando vorrei solo ricordarne solo alcune.
    La miopatia ereditaria del Labrador retriever, patologia rara, ma descritta in letteratura, colpisce soggetti giovani dai 2 ai 7 mesi di vita. Il nostro labradorino è sempre stanco (non cercate in un cucciolo sonnacchioso i sintomi di questa malattia che ripeto è rara) a volte non ce la fa nemmeno a tenere la testa sollevata, saltella con gli arti anteriori, il tutto accompagnato da una evidente atrofia muscolare. Intorno all’anno di età tutto si stabilizza e sua eminenza non sarà certo adatto come cane da lavoro, ma sarà in grado di condurre una vita sedentaria soddisfacente. La dermatomiosite del Collie è un’altra alterazione ereditaria delle fibre muscolari di tutto l’organismo, anche se le zone più colpite sono le masse muscolari della testa, che si presentano atrofiche ed ipotoniche. Anche la cute viene interessata con presenza di alopecia, croste a livello del muso, coda, orecchie ed altre zone del corpo. Una sindrome analoga è stata segnalata anche nel Pastore dello Shetland, parente del Collie.
    Il collasso episodico del King Charles Spaniel è un’altra manifestazione di questi disturbi ereditario metabolici, disfunzional-somatici. In questi poveri botoli, se ammalati, una corsetta li manda in tilt, cascano a terra coscienti e vigili, ma con l’impossibilità di coordinare l’attività muscolare. Il recupero è spontaneo in alcuni minuti (questa sintomatologia va distinta da crisi convulsive di natura epilettica). Queste e numerose altre patologie su base ereditaria non devono impressionarci, ne limitarci nella scelta di un compagno. In tutte queste situazioni, ereditarie e non, il povero Fido rifiuta il gioco, in alcuni casi ha un’andatura barcollante ed innaturale, lasciatelo tranquillo che di riposo non è mai morto nessuno. L’individuare le cause non è sempre facile e spesso sono necessari strumenti in dotazione a centri altamente specializzati. Individuata la causa solo in alcuni casi è possibile intervenire con una terapia medica risolutiva. Il più delle volte le cure consentono solo di alleviare i disagi del poveretto e ritardare l’invitabile peggioramento.

    Prof. Franco MANTELLI



    FONTE www.domusvet.it/scripts/index.php?
     
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