DEGENERAZIONE OCULARE

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  1. AdminLulù
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    DEGENERAZIONE OCULARE

    Facciamo la solita passeggiata o liberiamo Fido al tramonto quando il caldo della giornata spegne i suoi ardori e distrattamente, ma con una certa preoccupazione, notiamo che il nostro amico…non è più lui. Inciampa, urta contro gli ostacoli, sbaglia i salti.
    Possiamo notare questi sintomi in pochi giorni o “diluiti” in archi di tempo abbastanza lunghi. Questo rilievo temporale può essere di grande aiuto per individuare il motivo che porterà Fido a diventare cieco o quasi.
    Questo stato patologico può coinvolgere i vari distretti dell’occhio.
    Senza addentrarci nelle sofisticate strutture di questa perfetta telecamera, troviamo dall’esterno il copriobbiettivo (le palpebre).
    Un’alterazione determinata da un’ infezione sia primaria che secondaria della palpebra può condurre ad una riduzione della capacità visiva.

    Come causa secondaria ricorderò sempre un Bobtail pluricampione che poteva bere ogni giorno da una coppa diversa, tante ne aveva vinte, e che da quando era diventato campione manifestava una incurabile diminuzione della capacità visiva. Dopo attenta indagine clinico-anamnestica è bastato un elastico ed un non certo elegante ciuffo sopra la testa per compiere il miracolo e ridare la vista e la possibilità di ulteriori numerose monte (i ciechi non dovrebbero avere figli) ad un povero cane che, avendo la sventura di essere bello, veniva costantemente spazzolato e vezzeggiato al punto da subire, per questioni estetiche, un ciuffo così cotonato davanti agli occhi che …lo isolava quasi completamente dal mondo esterno. Questo esempio così banale, anche se vero, non vuole sminuire la gravità e l’importanza delle problematiche relative all’occhio.

    Proseguendo verso l’interno troviamo la parte ottica vera e propria
    (la cornea, prima lente dell’obbiettivo) e la sclera (supporto della lente). Ogni parte ha le sue patologie sia primarie che secondarie, queste ultime derivano da patologie sistemiche. Proseguendo ulteriormente nel nostro cammino troviamo la camera anteriore, l’iride, il cristallino, la camera posteriore, la retina ed infine il “cavo” (il nervo ottico), che porta l’immagine al “televisore centrale” (il cervello).


    Anatomia occhio


    Retina normale


    Qui vediamo, ma solo individualmente, quale meravigliosa telenovela sia la vista. Può accadere che in questo sistema televisivo a circuito chiuso, si inceppi qualche valvola, o qualche relai, le lenti possono opacizzarsi, i supporti dello stesso deformarsi, i cavi elettrici spelacchiarsi…risultato una trasmissione che, anche quando è bella, risulta confusa e poco divertente. L’unica possibilità di trattare un argomento così vasto è esemplificare. Nel cane o nel gatto diabetico (squilibrio del metabolismo degli zuccheri) una complicanza quasi certa è l’opacizzazione del cristallino (cataratta diabetica), la toxoplasmosi è un’altra malattia in grado di causare disturbi all’apparato visivo sia nel cane che nel gatto. La blastomicosi, che colpisce selettivamente l’apparato respiratorio del cane, può avere come sede secondaria l’occhio in tutti i suoi componenti (panoftalmite). Anche gli agenti virali non ancora menzionati possono interferire, danneggiandolo, il normale metabolismo dell’occhio. Nell’ambito della clinica oculistica vengono segnalate sempre con maggiore frequenza cheratiti ed uveiti su base virale. Alcune razze sono predisposte ad anomalie oculari di natura ereditaria (Setter, Collie, Schnauzer, Alaskan Malamute, Barboncino,Cocker, Labrador, Pastore della Brie, Samoiedo, ecc.) seguite da altre a breve distanza.


    Uveite

    Le alterazioni retiniche ereditarie vengono divise in tre categorie:

    * Sindrome retinica ad insorgenza PRECOCE e ad evoluzione RAPIDA
    * Sindrome retinica ad insorgenza PRECOCE e ad evoluzione LENTA
    * Sindrome retinica ad insorgenza TARDIVA e ad evoluzione LENTA

    Le principali alterazioni sono le displasie; questo termine sta ad significare che il tessuto retinico non aderisce perfettamente allo strato basale (epitelio pigmentato), formando delle pieghe od “increspature” nella retina (strato fotosensibile), le quali tendono a staccasi dallo strato basale impedendo la trasformazione dell’immagine in impulso nervoso visibile a livello del televisore centrale (cervello). Per sintetizzare la storia della vita, sul nostro schermo si vede a righe disordinate od a macchie scure più o meno grandi.
    Altra alterazione è la degenerazione retinica; l’immagine è presente su tutto lo schermo, ma i colori e la precisione dei contorni è tutt’altro che nitida. Questo fenomeno è causato da una alterazione dei fotorecettori (coni e bastoncelli). Altra patologia conosciuta in campo felino e che determina una alterazione grave della retina è la carenza di taurina, un amminoacido che il gatto non riesce a sintetizzare.
    La degenerazione è, inizialmente centro-retinica per poi diffondersi a tutta la retina, provocando una lenta ma inesorabile cecità. A questa carenza alimentare sonno spesso associati disturbi cardiaci. È sufficiente una dieta che si discosti anche di poco dalla totale monotonia per evitare questo grave disturbo nei nostri amici baffuti.


    Visione con degenerazione retinica

    Ma come accorgersi che i nostri amici non hanno più una vista da falco? La presenza di macchie chiare (cheratite pannosa) o nerastre (cheratite pigmentosa) sulla cornea sono visibili anche senza mezzi strumentali ; come pure visibili ed apprezzabili sono eventuali protuberanze che fuoriescono dall’occhio (cheratocono).


    Cheratocono

    Ancora visibile, anche se meno evidente, è l’opacizzazione del cristallino (cataratta), più facilmente osservabile con l’ausilio di una fonte luminosa di piccole dimensioni (luce puntiforme).
    Controllate sempre i vostri amici dopo un incidente o una rissa violenta. La lente (cristallino) in seguito al trauma potrebbe aver perso le normale connessioni morfo-funzionali con il resto dell’occhio (lussazione del cristallino)ed andare incontro ad una degenerazione progressiva ma inevitabile (cataratta traumatica).


    Cataratta


    Visione con cataratta

    Le lesioni più profonde (degenerazioni e displasie retiniche, distacchi della retina degenerazioni del nervo ottico, glaucoma, ecc.) sono indagabili solo con strumenti sofisticati ed indagini funzionali. Ogni qual volta notate un comportamento strano, soprattutto all’imbrunire, quando il contrasto tra luci ed ombre diminuisce e Fido si sente spaesato e vuol tornare a casa, annusa a terra per individuare con l’aiuto dell’olfatto quello che lo circonda…probabilmente una visita oculistica non guasta.


    Glaucoma


    Campo visivo con Glaucoma

    FONTE www.domusvet.it/scripts/engine.p ... 19&cdoc=15
     
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